KAT & CO
I Kat The Blues
Tonetrade (GB) -2013-

Kathleen Pearson è la cantante di colore sul cui nome si gioca il titolo di questo suo album d’esordio, ma scorrendo la lista dei musicisti che l’accompagnano troviamo innanzi tutto gli italianissimi Francesco Accurso, chitarrista e produttore, Federico Parodi alle tastiere e Vincenzo Ettore Virgillito al basso. Insieme ad altri session man contribuiscono a costruire un interessante CD chepropone un buon numero di composizioni originali oltre a un paio di cover.

L’ottima apertura di “New Spleen Blues” ci consente di apprezzare subito le qualità canore di Kathleen ma anche l’interessante contrasto su cui simuovono chitarra e basso, nei cui meandri si insinua sapientemente l’armonica di Federico. L’atmosfera di “Not My Fault” cattura immediatamente l’ascoltatore grazie alla voce particolarmente profonda e sinuosa, che si muove sul tappeto disegnato dalla tastiera. Apprezziamo gli assolo prima di Parodi poi di Accurso, con la sua chitarra molto jazzata che cambia subito tono nella traccia successiva, caratterizzata dal duetto fra la Pearson e Mud Morganfield, ottimo cantante, prima ancora che essere il primogenito di Muddy Waters.

“Stormy June” e “Iron Rose” sono molto coinvolgenti, curate nell’arrangiamento, il cui merito va esteso ai nostri connazionali, coautori delle maggior parte dei brani. Sempre dalla loro penna nasce “Make It Rain”, un delicato slow, dove l’intensità della voce può adagiarsi sul Fender Rhodes di Parodi, che contribuisce poi con un’eccellente trama all’armonica; pur restando in secondo piano, regala quel tocco raffinato che rende il brano uno dei migliori del CD. Decisamente interessante la riproposizione di “Tired of Tryin’” di Johnny Winter che, pur nell’interpretazione personale, conserva quell’aggressività originaria, mentre la sintetica “Story of Two Pounds” getta un ponte fra lo swing degli anni Cinquanta e un’interpretazione decisamente moderna e immediata. “The Scene” è ancora sporcata di soul, ottimamente arrangiata, e conferma il talento chitarristico di Accurso, consentendoci di apprezzare le voci di Lil’ Jimmy Reed e Chad Strentz. Il finale regala nuovamente un’eccellente combinazione degli strumenti, con la chitarra che rende tributo a Mark Knopfler, compositore del brano.

Purtroppo ci rendiamo conto che i 36 minuti di quest’album sono davvero trascorsi in fretta, peccato, che duri così poco.

La Pearson ha un timbro vocale particolarmente coinvolgente e il terzetto italiano che la supporta, al di là degli altri validi musicisti che suonano con Kat, dimostrano di essere la vera colonna portante di questo eccellente lavoro d’esordio.
Luca Zaninello